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DifesaLe sfide della cooperazione per la Difesa europea

03/02/2021
Il livello di ambizione europea in tema di sicurezza richiede la partecipazione dei Paesi terzi ai progetti PESCOApprofondire la cooperazione nella Difesa europea risponde all'aumento della rivalità geopolitica globale (geopolitical rivalry) che a sua volta chiede agli europei di essere in grado di difendere meglio i propri interessi in materia di sicurezza

Il Consiglio europeo del giugno 2017 ha concordato sulla necessità di avviare una cooperazione strutturata permanente (PESCO) inclusiva e ambiziosa, al fine di rafforzare la sicurezza e la difesa dell’Europa per contribuire al conseguimento del livello di ambizione dell’UE espresso nella strategia globale dell’Unione e definito nelle conclusioni del Consiglio del 14 novembre 2016 sull’attuazione della strategia globale dell’UE nel settore della sicurezza e della difesa. Ha rilevato che tale attività deve essere coerente con la pianificazione della difesa nazionale degli Stati membri e i relativi impegni concordati nell’ambito della NATO e dell’ONU dagli Stati membri interessati (Raccomandazione del Consiglio del 6 marzo 2018 relativa a una tabella di marcia per l’attuazione della PESCO – 2018/C 88/01).

La Cooperazione PESCO permetterà all’Unione Europea e ai suoi Stati membri di contribuire in modo più equo ed efficace all’Alleanza Atlantica, in tema di costi, responsabilità condivise e sfide, divenendo un affidabile security provider.

Nel policy paper di Valentina Bacco (How-Could-Non-EU-Countries-Participation-in-PESCO-Projects-Strengthen-EU-Strategic-Autonomy), vengono analizzate le modalità attraverso le quali l’Unione Europea possa trarre vantaggi da partnership militari, politiche e finanziarie con Paesi terzi, le sfide che derivano dal processo di partecipazione ai progetti e le implicazioni profonde per l’autonomia strategica europea.

Considerando i 5 ambiti di operatività nei quali gli Stati membri, la UE e la NATO sono chiamati a operare (2019, Allies adopted NATO’s Space Policy and recognised space as a new operational domain, alongside air, land, sea and cyberspace), sarebbe auspicabile vedere realizzati i progetti PESCO dall’Artico all’Antartico e quindi con la partecipazione di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Islanda, Norvegia, Australia e Nuova Zelanda; insieme anche a Giappone, Corea del Sud e Israele.

PESCO rappresenta un importante tassello nell’ambito di una vasta agenda strategica europea globale caratterizzata da “an increasingly uncertain and unsettled world around us. As new powers rise and as old ones tread new paths, the case for European cooperation and focused integration has never been more compelling nor more urgent”. euco_sibiu_communication_en. 

Nell’ambito della revisione strategica 2020 della PESCO sono stati valutati i progressi compiuti e individuate le linee guida per la prossima fase (2021-2023) in termini di obiettivo generale, obiettivi politici chiave, incentivi e progetti (https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2020/11/20/defence-cooperation-council-approves-conclusions-on-the-pesco-strategic-review-2020/ ). Il Consiglio ha deciso, infine, proprio di allargare anche a Paesi terzi la partecipazione ai progetti PESCO.
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