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AllargamentoLa politica di allargamento e il Partenariato orientale della UE

14/05/2021
Nel dettaglio della situazione economica e sociale dei Paesi candidati a entrare nella UE, prossimi e venturi. Con proposte di interventi di azione politica e legislativa per il gruppo Identità e Democrazia

Il presente studio di Andrea Picchielli analizza la politica di allargamento della UE nei Balcani occidentali e la politica di vicinato con analisi dei Paesi caucasici del Partenariato orientale durante il semestre portoghese alla Presidenza del Consiglio dell’Unione europea (cominciato il 1° gennaio 2021).
La Presidenza portoghese supporta l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la sicurezza comune, Josep Borrell, nell’operare in linea con la difesa degli interessi e la proiezione dei valori europei, sottolineando l’importanza del multilateralismo e di un ordine internazionale basato sul diritto. Richiama anche alla promozione dell’Agenda 2030 e ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, finanziati principalmente con lo strumento dell’EFSD+. In Linea con il “Green Deal” europeo promuove la decarbonizzazione delle economie e manifesta la volontà di fare grandi sforzi per preservare la biodiversità e il rispetto ambientale, combattendo il cambiamento climatico. Oltre all’European fund for sustainable development plus (EFSD+) che può contare su una garanzia per le azioni esterne di 53,4 miliardi di Euro, che varrà anche per i Balcani occidentali, gli strumenti economici dell’azione esterna dell’Unione europea sono lo Neighbourhood, Development and international Cooperation instrument (NDICI), quasi 90 miliardi per il periodo 2021-2027, e lo European Peace facility (EPF) che ha un budget di 5 miliardi di Euro per lo stesso periodo.
Attualmente sono sette i paesi dei Balcani ai quali l’Unione Europea sta finanziando molti progetti per la graduale integrazione verso l’Europa. Tra questi il Montenegro, la Serbia, La Repubblica della Macedonia del Nord e l’Albania sono candidati ufficiali all’entrata nell’UE e Bosnia-Erzegovina e Kosovo sono potenziali candidati. Importante il potenziamento della connettività con questi Paesi, sovvenzionati per un totale di 1 miliardo e 10 milioni di Euro, dei quali 142,8 nel settore energetico e 867,2 nel settore dei trasporti, tra il 2015 e il 2020. La Commissione europea ha anche deciso di raddoppiare il contributo a Covax per la lotta alla pandemia che rischia di rallentare il complesso percorso di riforme istituzionali che alcuni Paesi stanno ancora maturando. La capacità della UE di sostenere l’economia di questi Paesi a uscire dalla crisi sarà dunque cruciale per il futuro del sentimento europeista nell’area.
Dopo un inquadramento generale, lo studio procede ad analizzare la situazione dei singoli Stati balcanici, soffermandosi su cosa potrebbe essere fatto per migliorare l’azione europea e per rendere più efficiente le sue policies. L’autore, su questi aspetti, propone interventi di azione politica e proposte legislative da portare avanti in accordo con i valori del gruppo ID. Nella seconda parte, il report allarga lo sguardo sui paesi caucasici del Partenariato orientale, analizzando nello specifico la situazione di Armenia, Georgia e Montenegro.

Politiche dell’UE attraverso il Neighbourhood e Allargamento ID PDF 0521

Politiche dell’UE attraverso il Neighbourhood e Allargamento ID (PARTE 2) 0521

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