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Dignità umanaGli stati generali del randagismo

19/05/2022
A Palermo un importante dibattito tra associazioni, politica e amministratori per confrontarsi e individuare una linea comune per il contrasto al randagismo. Anna Cinzia Bonfrisco rivolge un plauso ai sindaci della Lega sempre in prima fila per arginare il fenomeno

«La lotta alla zoomafie, la sicurezza dei cittadini e la loro salute sono strettamente correlati al randagismo e incidono sui valori della difesa della libertà e della sovranità sostenuti dal Gruppo Identità e Democrazia (ID). Pertanto ritengo urgente proporre un dibattito che riassuma tutti questi temi», ha detto Anna Cinzia Bonfrisco durante la tavola rotonda “Uniti contro il randagismo” a Palermo. Il dibattito, organizzato dalla stessa europarlamentare Bonfrisco, membro dell’Intergruppo benessere e protezione degli animali presso il Parlamento europeo e dal deputato della Lega Filippo Maturi, a sua volta presidente dell’Intergruppo parlamentare per la tutela degli ecosistemi e biodiversità, ha visto la partecipazione di Carla Rocchi (ENPA), Gianluca Felicetti (LAV), Chiara Caprio (Animal equality), Daria Vitale (Animal law Italia), Giuliana Mosca (Fare ambiente), Rosaria Izzo (Help Ralph’s friends), Rosalba Matassa e Sabrina Figuccia, responsabile regionale dipartimento benessere animale della Lega.

Le più importanti associazioni animaliste si sono confrontate con i politici, con amministratori locali, nazionali ed europei per studiare insieme le strategie da mettere in campo contro la piaga del randagismo. La legge italiana di riferimento sul randagismo è la 281 del 1991: a quasi 30 anni dalla sua entrata in vigore occorre fare un’analisi di cosa abbia funzionato e cosa no, ma soprattutto confrontarsi per costruire insieme – associazioni e politica – un percorso condiviso.

La Sicilia è una delle regioni italiane con più strutture per animali randagi, tuttavia ha un terribile record di avvelenamenti. Un rapporto del 2019 su “Zoomafie”, stabilisce che in Sicilia ogni 7 ore viene condannato un sospettato per reati contro animali. Nella relazione semestrale al Parlamento italiano della Direzione Investigativa Antimafia, inoltre, la Sicilia, insieme a Campania, Calabria e Puglia, raggiunge il triste record di quasi il 46,6% delle attività ambientali illegali, compreso il maltrattamento degli animali e il commercio illecito di animali.

Per di più il randagismo è un’emergenza che riguarda tutti gli Stati europei. Quotidianamente e in ogni Stato membro dell’UE, abbandono, violenza, vasti avvelenamenti, crudeltà e sofferenze colpiscono gli animali randagi.

«Ciò andrebbe affrontato ispirandosi all’idea di un’Europa della cooperazione, per questo motivo verranno interpellate le più conosciute associazioni italiane nel campo del benessere animale, in modo da studiare soluzioni nel pieno rispetto e rafforzamento dei principi di sussidiarietà e democrazia, oltre ad attuare in maggior misura trasparenza e responsabilità nel processo decisionale. Servono cure, azioni e soluzioni per gli animali randagi», ha detto ancora Bonfrisco.

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